venerdì, Ottobre 17, 2025
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Intervista all’Autrice di “Sogni e colori”

1. Com’è nato il desiderio di riportare alla luce il diario di viaggio che ha ispirato “Sogni e colori”?

Il desiderio è nato in un momento di particolare fragilità familiare. A fronte di un problema di salute in famiglia, ho sentito la necessità di esorcizzare il dolore e la preoccupazione attraverso la forza catartica della bellezza, offerta dalla scrittura e dalla lettura. Ho scelto così di dare nuova luce a questi appunti di viaggio autentici, portatori di messaggi universali, per trasformare un momento difficile in un’occasione di riflessione e riscoperta.

2. Cosa l’ha colpita di più del Venezuela durante quel viaggio di sua sorella e cosa pensa sia rimasto immutato nel tempo?

L’aspetto che mi ha colpita maggiormente, al di là delle meraviglie paesaggistiche del Venezuela, è stata l’autenticità e la profonda complicità che legava mia sorella al suo allora fidanzato, oggi suo marito. Credo che l’essenza di quel legame genuino e la spontaneità dei sentimenti espressi nel diario siano elementi che trascendono il tempo e restano immutati.

3. Il libro è tratto da appunti scritti molti anni fa: quanto ha scelto di mantenerli fedeli e quanto ha invece rielaborato con la distanza degli anni?

Ho scelto di mantenere una fedeltà sostanziale al materiale originale. Il mio intervento si è concentrato principalmente sul rendere il testo più scorrevole e la narrativa semplice e fluente. Ho arricchito il racconto con l’inserimento di citazioni significative di illustri poeti e scrittori, tra cui Lord Byron, la cui figura è peraltro cara a molti cittadini di Ravenna.

4. “Sogni e colori” è anche un racconto di formazione. Quanto di lei si ritrova nei protagonisti?

Mi ritrovo profondamente nello spirito di ricerca e di conoscenza che anima i protagonisti, così come nella loro attitudine all’osservazione, alla riflessione e allo stupore sincero di fronte alla magnificenza della natura. Questi elementi rispecchiano il mio modo di affrontare la vita e il viaggio.

5. Nel testo si percepisce un equilibrio tra la leggerezza del viaggio e la consapevolezza delle difficoltà sociali del paese. È stato un intento narrativo o un’emozione spontanea?

È stata senza dubbio un’emozione spontanea. Il diario rifletteva con naturalezza la dualità intrinseca di un’esperienza di viaggio, dove la gioia della scoperta si affianca inevitabilmente alla presa di coscienza delle realtà sociali complesse del paese visitato.

6. Il libro è dedicato ai suoi nipoti: che messaggio desidera trasmettere alle nuove generazioni attraverso questa storia?

Desidero trasmettere l’importanza di essere sempre autentici e sinceri, di affrontare le sfide come opportunità di crescita personale e di costruire relazioni vere, lontane dalle logiche dell’apparenza. L’invito è a dare spazio alla nostra umanità più profonda, un elemento cruciale per la costruzione di un mondo migliore.

7. Quanto conta per lei la dimensione del viaggio come scoperta interiore, oltre che geografica?

La dimensione del viaggio è fondamentale per il confronto tra diverse culture e usanze. È un mezzo essenziale per comprendere il contesto in cui viviamo e il mondo che ci circonda in questo “viaggio terreno a tempo limitato”. La scoperta interiore è il naturale e più profondo esito di questo confronto.

8. C’è un momento o un episodio specifico del viaggio che ancora oggi la emoziona quando lo ricorda?

Sì, il momento della partenza mi emoziona ancora molto. Fu un momento quasi fiabesco. Ricordo le conversazioni con nostra nonna, che si interrogava sul senso di andare così lontano. Eravamo reduci dalla scomparsa prematura di nostro padre a causa di una brutta malattia; mia sorella, con la sua “impresa” di viaggio, restituì metaforicamente colori e sogni alla vita di tutti i giorni e riaccese in me un profondo entusiasmo.

9. Nel titolo, “Sogni e colori”, c’è un contrasto tra immaginazione e realtà. Come dialogano questi due elementi nella sua scrittura?

Questi due elementi dialogano in modo equilibrato, poiché sono entrambi costitutivi dell’esistenza umana. Noi viviamo di un costante interscambio tra sogni e realtà: a volte i sogni si concretizzano, altre volte la realtà stessa appare come un sogno. È un concetto profondo. Ritengo che la realtà di essere in salute, di essere vivi e di avere una percezione relativa del tempo sia in sé un grande sogno.

10. Ha in programma altri progetti letterari legati ai viaggi o al tema della memoria?

Sì, ho diversi progetti in cantiere. Uno è legato a un viaggio che feci in Louisiana con mia madre e il suo compagno, per motivi di lavoro. Inoltre, è prevista l’uscita, entro ottobre 2025, de “Il piccolo Manuale del Colore tra arte e poesia”, che sarà un vero e proprio viaggio sensoriale. Per il 2026, invece, uscirà un mio libro sui 100 anni di uno storico Molino romagnolo, un progetto che rappresenta un meraviglioso viaggio nella memoria del territorio, del lavoro, dell’impegno umano e dell’identità di una struttura.

11. Come reagiscono i lettori quando le raccontano le loro impressioni sul libro?

Al momento, le reazioni sono state molto positive, come si può notare dalle recensioni presenti su Amazon. L’edizione inglese, in particolare, sta riscuotendo successo in America, con numerosi messaggi di congratulazioni e saluti amichevoli dagli Stati Uniti, quasi fossimo parenti stretti.

12. Dove è possibile seguirla online o contattarla sui social per rimanere aggiornati sui suoi prossimi progetti?

È possibile seguirmi sui social network attraverso la pagina e il gruppo Centro Servizi Culturali New, così come sulla pagina Facebook dedicata al libro, Sogni e colori viaggio attraverso il Venezuela. Per contatti diretti, è possibile utilizzare il sito web www.centroserviziculturalinew.it o inviare una mail all’indirizzo serviziculturali1@libero.it.

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