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L’ALCHIMIA DELL’ANIMA: INTROSPEZIONE E CREATIVITA’ NELL’INTERVISTA CON ALICE VETTORATA


1. Da dove nasce l’ispirazione per il titolo Crisocolla e in che modo rappresenta il tema centrale del romanzo?

Dal minerale crisocolla si ricavano alcuni pigmenti utilizzati nella pittura e il rame, il che rende questa pietra un simbolo di trasformazione. Un concetto dal sapore alchemico; esattamente ciò che desideravo raccontare attraverso i personaggi.

2. Quanto della tua esperienza personale o osservazioni del mondo dell’arte è confluito nella caratterizzazione dei protagonisti?

Sicuramente molto. Il modo di approcciarsi al mondo che hanno i protagonisti del libro spesso coincide con il mio. Quando non è così è comunque in linea con quello di persone a me vicine o con le quali mi sento in sintonia. Avevo il desiderio di dare a ciascuno di loro una sensibilità evidente, sia nei confronti dell’arte che della vita stessa. Alcuni di loro hanno tratti comportamentali che ho riscontrato leggendo biografie di artisti vissuti in passato.

3. Agata, Olivia, Vittorio ed Edoardo sono personaggi complessi e sfaccettati. Ha avuto difficoltà a dare voce alle loro insicurezze e percorsi di crescita?

In realtà è stato liberatorio, perché alcune sensazioni le ho vissute in prima persona, altre le ho approfondite e studiate. Ho desiderato dare voce a persone che vivono in condizioni non usuali, ma non per questo rare. Ho potuto così parlare di identità che hanno comportamenti che passano inosservati a chi è loro vicino, ma che in realtà hanno il potere di influenzare le loro giornate. È stato più difficile dare loro gli strumenti per progredire nel corso della storia, senza però snaturarne l’identità.

4. L’Accademia di Belle Arti è uno scenario suggestivo e pieno di simbolismi. Come hai scelto di rappresentarla e che ruolo ha avuto nella definizione della trama?

L’Accademia è stata il punto di partenza per la genesi della storia proprio per la sua natura ricca di spunti, contaminazioni e possibilità di crescita, sia formativa che personale. Una crescita a stretto contatto con persone che condividono gli stessi ideali e la ricerca dell’espressione personale in modo creativo. Una condizione che difficilmente si ritrova in altri contesti.

5. La relazione tra arte e natura è un tema centrale. Puoi approfondire come hai costruito questa connessione nel libro?

È una connessione che vivo in modo molto intenso, ma non è stato semplice trasmetterla a parole raccontando la vita dei personaggi. Ciascuno di loro nota piccoli dettagli naturali che diventano importanti. Qualcuno ne colleziona dei frammenti, altri ne ricavano pigmenti, qualcun altro si perde nella vista di piante che si riappropriano degli spazi a loro sottratti, ma tutti loro riescono a provare questo forte legame tra natura e arte attraverso la visita di una mostra. Una specie di evento catartico collettivo.

6. Edoardo Mori, il docente, porta in scena un confronto con il passato e la riscoperta della passione per l’arte. Come ha sviluppato questo personaggio e il suo ruolo nella narrazione?

Spesso ci si concentra sul raggiungimento di obiettivi posti senza soffermarci nelle motivazioni che ci hanno realmente portati a iniziare quel percorso. Credo che perdere interesse e motivazione sia la cosa peggiore che può capitare alle persone, soprattutto quelle con una spiccata indole creativa. Mori è stato il portavoce ideale per veicolare questo messaggio. Un docente che iniziò a studiare per trasmettere i valori dell’arte, ma che nel corso del tempo, si ritrova incastrato in una vita che non gli appartiene, che lo opprime. È stato un monito per i ragazzi dell’Accademia.

7. La scrittura di Crisocolla è descritta come visiva e intensamente lirica. Come ha lavorato sullo stile per trasmettere l’atmosfera del mondo artistico e interiore dei protagonisti?

Amo leggere racconti intimi, che si focalizzano sulla riflessione e sull’analisi dei sentimenti dei protagonisti. Imparando a conoscere noi stessi possiamo relazionarci al mondo e provare a capirne qualche funzionamento. Per quanto riguarda l’arte non è molto diverso. Per leggere correttamente un’opera servono competenze riguardanti il periodo storico in cui è nata, la biografia dell’autore, il contesto sociale, gli ideali, il simbolismo e molto altro. Leggere le persone richiede una dose di informazioni e sforzi simile alla lettura di un dipinto, statua o installazione.

8. L’introspezione gioca un ruolo chiave nel romanzo. Come ha bilanciato i momenti di riflessione interiore con il progredire degli eventi nella trama?

Ho provato a giocare proprio sulla difficile relazione tra introspezione e attività sociali, momenti che spesso si scontrano e sembrano essere incompatibili. Invece si alimentano l’un l’altro, quindi l’intreccio è diventato inevitabile.

9. Quali sono stati i momenti più impegnativi o gratificanti durante il processo di scrittura di Crisocolla?

Durante la scrittura ho sicuramente apprezzato cercare gli espedienti più validi per mettere in luce alcune caratteristiche dei protagonisti senza appesantirli. Questo passaggio è stato sia impegnativo che gratificante! Anche il periodo di ricerca e selezione delle opere da citare mi ha dato la giusta motivazione per proseguire nella scrittura. Spesso infatti, mi sono dovuta interfacciare con timori e ansie di non essere la persona adatta per raccontare questa storia, arenandomi nel proseguimento del lavoro.

10. La mostra collettiva segna un momento di svolta nel libro. Cosa rappresenta questo evento in relazione ai percorsi individuali dei personaggi?

È un momento di crescita collettiva e individuale che si manifesta attraverso i progetti ideati dalle persone che orbitano attorno all’Accademia. Dando vita a una mostra personale riescono a elaborare e concretizzare ciò che hanno appreso. Certamente le tecniche pittoriche e scultoree, ma anche gli insegnamenti tratti dalla comprensione dei meccanismi insiti nella loro persona, che altrimenti, sarebbero stati destinati a congelarli.

11. Quale messaggio principale spera che i lettori traggano dalla lettura di Crisocolla?

Mi piacerebbe che dalla lettura di Crisocolla si riuscisse a trovare il desiderio di ascoltarsi di più e di comprendere le proprie necessità, a costo di dover interfacciarsi con lati di noi stessi che temiamo. Vorrei che leggendo alcune caratteristiche di Agata, Vittorio, Olivia o Edoardo ci si potesse sentire compresi, rassicurati.

12. Hai già in mente nuovi progetti letterari o temi che ti piacerebbe esplorare in futuro?

Sì, sto lavorando a un altro racconto, ma per il momento sono nella fase di ricerca e progettazione. In quest’occasione saranno principalmente la natura e alcuni suoi abitanti a smuovere le sorti dei protagonisti umani.

13. Dove è possibile seguire sul web e sui social la sua attività di scrittrice?

Aggiorno quasi quotidianamente il mio profilo Instagram (@_lixila) e in modo meno assiduo curo una piccola rubrica in cui parlo di lettura in YouTube (@lixila_ipocritalettrice). Inoltre in Goodreads raccolgo le letture che mi ispirano e diventano punto di riferimento per la scrittura.

14. Dove è possibile acquistare il suo libro?

Per ora è disponibile in Amazon, https://amzn.to/3VctRYA, in formato cartaceo e ebook sia per l’acquisto che nel programma Kindle Unlimited.

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