domenica, Ottobre 13, 2024
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ALLA SCOPERTA DELLA POESIA DI DAVIDE BARBANERA

Qual è stata la tua fonte d’ispirazione principale per scrivere “Mi chiamo Klidas”?

La fonte principale di ispirazione è stata indubbiamente la Natura e la frequentazione della campagna, oltre i libri che ho letto.

2. C’è un motivo specifico dietro la scelta del titolo del libro? Qual è il significato di “Klidas” per te?

Il titolo del libro per così dire nasce da un altro libro, ovvero la biografia che scrisse Max Brod su Franz Kafka. In un passo del libro c’è proprio una citazione di Klidas che vuol dire ” grande taciturno” naturalmente riferito a Kafka.

Il significato per me oltre che essere stato un aspetto del mio carattere, è anche il silenzio prima della parola. 

3. Come hai affrontato il processo creativo per la composizione di queste poesie? Ci sono stati momenti o situazioni particolari che hanno influenzato il tuo lavoro?

C’è stato un periodo della mia vita in cui ogni pomeriggio me ne andavo da solo a camminare in campagna, tra piante, alberi, torrenti in perfetto silenzio. Un altro periodo è stato quello in cui lavoravo in fabbrica. Lì era un momento di fuga per così dire dal caos e dal rumore che c’era.

4. Quali sono i temi centrali che desideravi esplorare attraverso le poesie di questo libro?

Uno sicuramente è la sensibilità verso la natura, tema attuale di questi tempi. Un altro è la libertà, la libertà di esprimere la propria sensibilità e intimità.

5. Come descriveresti il tuo stile poetico? 

Lirico narrativo

6. Ci sono autori o correnti letterarie che ti hanno influenzato in modo significativo?

Gli autori che mi hanno influenzato sono molti e dipende dai vari periodi. Dylan Thomas, Joyce, Kafka, Marguerite Yourcenar e poi Sandro Penna e così via.

7. Quale poesia di “Mi chiamo Klidas” senti che rappresenti meglio il messaggio o l’emozione che volevi trasmettere?

La poesia credo che rappresenti di più l’emozione che intendevo trasmettere è quella i cui versi l’incipit è :

E allora tu dirai 

Che cos’è L’azzurro

Un mattino..,..

Sono molto più affezionato a questa poesia peeche ispirata ad un libro e ad un film che amo molto, cioè Un Angelo alla mia tavola di Janet Frame il film invece è di Jane Campion. 

8. Esiste un processo specifico che segui per la selezione e la disposizione delle poesie all’interno del libro?

Per la verità non saprei rispondere.

9. Come speravi che i lettori reagissero alle tue poesie? C’è un particolare impatto emotivo che desideravi suscitare in loro?

Naturalmente sì. Ogni poesia o racconto che scriviamo speriamo che susciti nel lettore emozione, ammirazione etc. 

10. Qual è stato il momento più gratificante per te nel creare questo libro?

Il momento più bello è stato quando ho ricevuto il plico di libri cartacei ed anche l’audiolibro

11. Come credi che “Mi chiamo Klidas” si differenzi da altre raccolte poetiche presenti sul mercato?

Da questo punto di vista il mare è vasto. 

12. Ci sono parti del libro che hai trovato particolarmente impegnative da scrivere? Se sì, quali e perché?

Non scritto il libro in una fase sola. In pratica ho raccolto poesie che avevo scritto nel corso degli anni e delle varie esperienze. 

13. Hai in programma di continuare a esplorare gli stessi temi o intendi affrontare nuovi argomenti nella tua prossima opera?

In realtà i miei nuovi componimenti sono già in mano di un editore. L’editore pagine.net. Di Roma. È un insieme di poesie e racconti brevi. Lo stile è un po’ cambiato rispetto alle liriche di Mi chiamo Klidas. 

14. Dove è possibile sui social o su internet seguire il tuo lavoro poetico?

Non saprei in verità. Io scrivo e conservo le opere nei documenti del mio smartphone.

15. Dove è possibile acquistare la tua silloge “Mi chiamo Klidas”?

Le copie cartacee a me inviate sono finite, comunque il libro, L’ebook e l’audiolibro sono reperibili nei vari Store online lafeltrinelli.it ibs.it Mondadori store etc. 

16. Progetti per il futuro ?

Progetti per il futuro in realtà non saprei dire su due piedi. Forse una raccolta di racconti e di poesie ispirati ai viaggi che ho fatto. Comunque sono ancora in altomare, anche perché da settembre seguo un corso di pianoforte . 

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